Di sera. Giorno quarantatré

Giorno trentatré, di sera

seraA fine giornata le cose ti sembrano sempre più chiare.
Forse perché durante il giorno ti dedichi a sciogliere la matassa.
Nodo dopo nodo.
Trovi l’inizio e la fine di ogni filo che la compone.
Trovi anche il coraggio di capire dove quel filo ti porta. E ti incammini.
È un po’ la culla del giorno.
Ogni cosa ritorna al suo posto. Il puzzle è completato.
Ti resta solo il tempo da dedicare a te stessa: il più difficile da far passare.
Ma te lo devi.
La sera è il momento che preferisci in assoluto. La quiete dopo la tempesta.
Sei tu con i tuoi pensieri, che non sono sempre dei buoni compagni.
Quando capita, li lasci scorrere nella tua testa e li fai uscire dagli occhi.
Ma più spesso quei pensieri si trasformano in energia, in voglia di fare.
E ritorni a prendere consapevolezza di te. Ritorni nel tuo corpo.

Quando l’ombra della sera scende, tutto si nasconde. Tu ti riveli.

“Si incomincia dalla sera a correggersi gli errori, a tornare con gli odori alle storie del passato
Ho sbagliato e risbagliato
Si incomincia dalla sera anche se non c’è più luce a guardarsi nelle mani, mani sporche di fatica
che hanno preso e poi lasciato
Ma incomincia dalla sera questa nuova storia grande che ha cambiato la mia vita
proprio quando non cercavo, proprio quando non crederevo
Si incomincia dalla sera a decidere il domani
qualche sogno può aiutare e ti svegli con il sole
Questo vivere mi piace
Perché il corso della vita non è scritto né deciso
chi l’ha detto che hai capito, chi l’ha detto che hai sbagliato
Non c’è una sola verità
GUARDA ADESSO COME RIDO, GUARDA ADESSO COME SCRIVO
come guardo questi suoi occhi…
quando anche io le dico piano
Buonanotte Amore mio […]”

 Biagio Antonacci