Firenze. Giorno trentotto

Giorno Trentotto, Firenze

firenzeUn giorno a Firenze.
Per allontanare i cattivi pensieri. Per non sentirmi da sola.
E in effetti se è la compagnia che stai cercando, cosa c’è di meglio di una città come Firenze?
Sei circondata di cose belle, di arte, di gente.
Ma la confusione non è la medicina contro i tuoi mali.
Per fortuna, tra tutta quella gente, c’era qualcuno per te.
Ti ha dedicato il suo tempo. Ti ha seguita in giro per tutta la città, nonostante i piedi doloranti e la fatica nelle gambe.
Non hai scoperto solo un luogo. Hai iniziato a conoscere una persona. Una bella persona.
Alla sera un viaggio era finito, ma un altro è appena iniziato.

Firenze ti dona sempre forti emozioni.
Non ho trovato ciò che cercavo. Ho trovato di meglio.
Oggi mi ha regalato una persona preziosa.

“Perché finalmente l’abbiamo imparato che c’è tempo soltanto se c’è un tempo, un tempo per ogni cosa.
Per sceglierne magari una sola di quelle cose impossibili, però poi realizzarla, costi quel che costi. E arrivare in un posto per restarci, e guardare con gli occhi spalancati, perché c’è un tempo per viaggiare e un tempo per costruire, un tempo per scappare e un tempo per guarire, un tempo per capire, lunghissimo, un tempo per spiegare, un tempo per perdonare, un tempo per perdere tempo.
C’è un tempo per cambiare e un tempo per tornare gli stessi di sempre, un tempo per gli amori e un tempo per l’amore, un tempo per essere figli e un tempo per farli, i figli, un tempo per volere una vita spericolata e un tempo per trovare un senso a questa vita – che è anche l’unica che abbiamo.
C’è un tempo per raccogliere tutte le sfide, un tempo per combattere tutte le battaglie, un tempo per fare la pace, un tempo per esigerla, la pace.
C’è un tempo per dire e un tempo per fare – e non è detto che di mezzo debba per forza esserci una barca. A volte basta uno sguardo, a volte basta una scheda elettorale.
C’è un tempo per innamorarsi – prorogabile. C’è un tempo per ballare e un tempo per aspettare, un tempo per correre, un tempo per il silenzio. E se c’è un tempo bellissimo per ricordare allora ce ne deve essere anche uno calmo per dimenticare ma senza perdere e senza perdersi..
Perché se c’è un tempo per dormire e uno per morire, forse – forse – se siamo sempre stati bravi e attenti, e continuiamo a tener gli occhi spalancati allora, forse, c’è anche un tempo infinito per sognare…”
tratto da “Alice” di Lella Costa