Lunedì. Giorno quattro.

Giorno Quattro, OMG Lunedì!

lunedìLunedì. E l’ansia si scatena.
È la parola magica che ti toglie da sotto i piedi la terra; un continuo cadere nelle viscere della terra senza che arrivi una fine, senza un appiglio a cui poterti aggrappare per evitare la discesa infernale.
Oggi è Lunedì.
Ho sempre odiato questo giorno: metteva fine a troppe cose.
Al sonno. All’ozio. Alla felicità, quella decantata da Leopardi ne “Il sabato del villaggio”.
Oggi è Lunedì e le mie lezioni universitarie hanno avuto inizio.
Che sensazione strana! La mia prima volta da studentessa universitaria non è stata un’esperienza traumatica, tutt’altro: accanto a me, al mio fianco, avevo la presenza di due persone importanti che hanno condiviso con me l’emozione e l’agitazione che quella nuova esperienza mi suscitava.
Grazie!
Ma oggi… Oggi l’unica presenza che avvertivo durante il mio pellegrinare verso una meta a me ancora sconosciuta è stata ancora la pioggia. Battente. Fredda.
Ottimo inizio – ho pensato. Il cielo non prometteva nulla di buono. Era completamente chiuso. Come me.
Quando sono arrivata in facoltà avevo i piedi immersi nell’acqua.
Devo abituarmi.

È stato strano e lo sarà sempre, credo. So.
Le mie amiche non sono con me, non c’è il mio fidanzato né la mia famiglia.
Manca il bisogno di condivisione o meglio… il bisogno c’è. Manca con chi condividere.
Tutto sommato sono arrivata a fine giornata. Non ho versato una lacrima.
Sorpresa.
Ogni giorno mi meraviglio. Resto senza parole guardandomi allo specchio e non perché sia carina…
Ogni giorno mi scopro diversa! Riesco a trovare il meglio in ogni cosa che faccio. E non capita quasi mai.
Per adesso riesco a sopravvivere.
Lontana. Da sola. Contro ogni pronostico_

Oggi sento che tutto il mondo gira forte intorno a te,
basti tu da sola e tutto qui accade, tutto qui accade per te! […]
Sei tu l’inizio di ogni cosa che tu immagini
e sei la fine di ogni limite che superi.
Sei tutti i limiti che superi, tu.
Tutto qui accade, Negramaro