Un vuoto a rendere alla vita. Giorno trentaquattro

Giorno Trentaquattro, vuoto

“Troppe persone sono convinte che il silenzio sia un vuoto da riempire a tutti i costi, anche se non c’è niente di importante da dire.” − dal film Come un uragano.

Sentire un vuoto dentro non deve essere necessariamente una condizione che va combattuta.
Il vuoto, così come il silenzio, non ti possono ostacolare se tu non lo vuoi.
È passato ancora troppo poco tempo per sentirti al cento per cento nella tua nuova vita.
Devi mettere in ordine un po’ di idee, abituarti a nuovi modi di fare.
Ma hai fatto spazio.
Hai un vuoto che vuoi riempire e questo non ti ferma.
Hai un vuoto che tu hai lasciato. Di cui avevi bisogno.
E così come non si è creato, non andrà via: da solo.
Anche il futuro è un vuoto.
Lo costruisci giorno dopo giorno, mettendo insieme gli insegnamenti che hai imparato dalle situazioni che ti hanno segnata. Nel bene o nel male.
Con te crescono i tuoi sogni, le tue ambizioni.

La vita è un vuoto che devi riempire.
Ma non avere fretta.

“Se dovessi tornare qui dove sei nato, dove hai conosciuto te stesso
Beh, se mai dovessi tornare
troverai queste parole
parole di pace perché non c’è rancore,
ci sono solo i bei ricordi di quello che siamo stati
di quello che eravamo, che avevamo
troverai parole che parlano di noi nei muri, nell’aria, al di là delle porte
sentirai le voci, le urla. Sentirai freddo, tanto freddo
e capirai che il tempo è nelle tue mani
Le foto ti segneranno come colpi di spada, ma il tempo sarà sempre nelle tue mani.
Ora non so dove sei
vicino, lontano, che importa?
Consapevole del futuro, ecco come sarai!
Quando tornerai, troverai stanze vuote e il profumo di primavera
ci sarà il sole, ci sarai tu con i tuoi sbagli
ci saranno le bestemmie, le lacrime, le ginocchia a terra, le finestre aperte fuori
il giardino della tua infanzia, le foto attaccate al frigo, ci saranno cassetti pieni
pieni di vita, di pezzi di vita
quella stanza diventerà una metropoli
Parigi, Londra, New York, piene di luci
il cielo di Monet, la campagna di Van Gogh, una pellicola di Eastwood
e io non ci sarò, ma il cuore resta sempre lì
con l’amore, con il sangue […]”

Stanze vuote, Nesli