Un mondo in cui credere. Giorno trentatré

Giorno trentatré, credere

credereCredere è la cosa più difficile che un uomo possa fare.
Non puoi svegliarti una mattina e credere che oggi sarà il tuo giorno migliore.
Ma puoi credere che farai di tutto affinché sia così.
Non c’è male peggiore che non credere in se stessi.
Nelle proprie capacità. Nel proprio credo.
Che può essere anche il credo di nessun altro, è sufficiente sia il tuo.
Tu basti a te stessa. E niente più.
Per andare avanti hai bisogno delle tue forze.
Poi, solo dopo averle trovate, puoi aiutarti con le energie che ricevi da chi ti sta attorno.
Da chi ti vuol bene.

Devi credere che sia così per forza.
è l’unico modo che hai per continuare quello che hai iniziato.
Perché “se non credi in te stesso, chi ci crederà?” – Kobe Bryant.
Devi essere il miglior amico di te stessa.
Anche se è duro, quasi impossibile.
Essere grandi significa anche questo. Raccogliere tutto il tuo coraggio e combattere per quello in cui credi.
Non ha senso una vita senza uno scopo. Non hai senso tu!
I dubbi servono a sciogliere le catene.
Il dolore a capire che la vita può dare di più.
Che tu puoi fare di più.

Tutto quello che devi fare è credere. Il resto verrà da sé.

“Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai a credere in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell’attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall’odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

Se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l’insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo
se riuscirai ad ascoltare la verità da espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

Se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: “tieni duro!”;

Se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l’attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e – quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!

“Se” di Rudyard Kipling