Un sogno d’illusioni. Giorno dieci

Giorno dieci, sogno

sognoIl sogno è un rifugio sicuro dalla realtà.
Ma rifugiarsi nei propri sogni non serve a niente se poi ci si dimentica di vivere.
Dobbiamo fare in modo che il giorno diventi la tela su cui trascrivere i nostri sogni e non la gabbia che li imprigiona.
Io ci sto provando, tra mille sacrifici e centinaia di difficoltà.
Questa mattina la mia mente è volata lontano da me a ricercare emozioni e sensazioni già vissute.
Il rumore delle macchine sotto la mia vecchia finestra, gli schiamazzi dei bambini che giocano perché è domenica…
Il tepore dei raggi di un sole che gentile mi accarezzava il volto e mi dava il suo buongiorno. L’arancione delle tende che inondava di colore la mia vecchia stanza.
E poi…
Il bacio di chi sa che l’unica cosa che vorresti fare è abbandonare il tuo letto, di chi non vuole aspettare un secondo di più per viverti e per regalarti un altro giorno della sua vita.
Tutte sensazioni che vanno in frantumi non appena i miei occhi si socchiudono.

La lontananza pesa come un macigno sul mio cuore.
“Le cose che a volte sembravano banali, vissute da lontano sembrano le più belle”, canta Antonacci.
E come dargli torto!
È ciò che accade realmente.
Sono come quei segni che scrivi d’estate sulla sabbia: il mare li ruba per tenerli al sicuro.
Non ne lascia una traccia visibile, ma rimangono scolpiti.
È il segreto che geloso custodisce.
Ora mi faccio custode di quei piccoli gesti, gustandone il ricordo.

Mi manca il calore di un abbraccio.
Il tuo.

C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma e non hai più l’età.
Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai ch’io possa rinunciar a chi d’amor mi sa far volar.

Alda Merini