Andare oltre è possibile. Giorno trenta

Giorno trenta, comunque andare

andareIl caldo comincia a farsi sentire, ma il profumo del mare non inebria i tuoi sensi.
Gli unici odori che avverti fin troppo bene, che quasi arrivi a odiare, sono quelli della primavera.
Del polline, il nemico più ostinato che tu abbia mai incontrato.
Da un po’ di giorni i tuoi occhi lacrimano, ma non per tristezza o per gioia.
Il tuo naso è chiuso, ma non a causa del raffreddore.
Per la primavera. Per i fiori. I pollini.
Comunque continui. Decidi di andare perché l’aria ti manca, ma i tuoi polmoni funzionano ancora.
E respiri; a fatica, ma respiri.
I canti degli uccelli compongono melodie armoniche che ti tengono compagnia.
Non vuoi sentirti sola quando tutto attorno prende forma un mondo colorato, e il colore predominante è il rosso amore.
La gente si scioglie in calorosi abbracci, in strette di mano che sembrano gabbie dorate.
Non vogliono aprirsi più. Lasciare la presa.
La tua mano è vuota. Le tue braccia lungo i tuoi fianchi. Aperte in attesa di afferrare qualcosa, qualcuno…
Ma ti senti lo stesso piena d’amore. Ti senti amata di un amore che supera e vince le distanze.
Quegli atteggiamenti delicati e affettuosi non suscitano invidie in te.
Anzi, disegnano un sorriso che fa brillare i tuoi occhi.
Perché “l’amore è come il vento: non si vede, ma si percepisce.” – dal film “I passi dell’amore” di Adam Shankman.

E oggi il vento era caldo e aveva il suo profumo.

“Comunque andare, anche quando ti senti morire per non restare a fare niente aspettando la fine.
Andare perché ferma non sai stare, ti ostinerai a cercare la luce sul fondo delle cose
Comunque andare anche solo per capire o per non capirci niente
però all’amore poter dire “ho vissuto nel tuo nome”.
E ballare e sudare sotto il sole.
Non mi importa se mi brucio la pelle, se brucio i secondi e le ore.
Mi importa se mi vedi e cosa vedi: sono qui davanti a te coi miei bagagli.
Ho radunato paure e desideri.
Comunque andare, anche quando ti senti svanire.
Non saperti risparmiare, ma giocartela fino alla fine.
E allora andare, che le spine si fanno sfilare
e se chiudo gli occhi sono rose e il profumo che mi rimane
e voglio ballare e sudare sotto il sole […]
Comunque andare perché ferma non so stare.
In piedi a notte fonda sai che mi farò trovare.
E voglio ballare e sudare sotto il sole;
non mi importa se mi brucio la pelle, se brucio i secondi, le ore!
E voglio sperare quando non c’è più niente da fare.
Voglio essere migliore finché ci sei tu e perché ci sei tu da amare!
E se mi vedi e cosa vedi mentre ti sorrido
io, coi miei difetti, ho radunato paure e desideri.”
Comunque andare di Alessandra Amoroso