Lasciare andare per vivere. Giorno trentuno

Giorno trentuno, lasciare

lasciareLasciare andare è ciò che ti insegnano sin da piccola.
Lasciare scivolare le tue lacrime, lasciar correre gli sbagli, lasciar andare le tue paure e le tue insicurezze.
Ti insegnano a lasciarti andare. Abbandonarti alla vita.
In fondo cosa mai potrà succedere?
Ti sentirai libera e senza catene.
Non ti hanno mai insegnato, però, che dentro quelle cose che lasci butti via un po’ di te.
Una goccia al giorno per rinascere.
Più bella, più forte, più consapevole – forse – che la vita ti chiederà sempre di più.
E anche quando non vorresti mollare la presa, lei strapperà via dalle tue braccia tutto ciò che gelosamente custodisci.
I tuoi segreti. I tuoi sogni. Le tue ragioni. La ragione.
Arriverà il giorno in cui ti comanderà di cambiare veste. Di cambiare pelle.
E ti sembrerà di morire e poi rinascere.
Improvvisamente.
Esistono cose che mai, per nessuna ragione al mondo, daresti via.
I ricordi di due occhi umidi, il calore di un bacio sotto la luna, l’abbraccio improvviso di chi ti dona il suo tempo. Sempre, ogni qualvolta tu gli chieda di farlo. Di esserci.
Esistono persone che, una volta lasciate andare, continuano per la loro strada. Diversa dalla tua.
Ne esistono certe altre, invece, che non ne vogliono sapere e staranno al tuo fianco nonostante gli innumerevoli tentativi di allontanarli. Nonostante gli spintoni e le urla e i silenzi.
E poi ci sono quelle come te, che non si lasciano andare mai.
Anche quando dovrebbero. Anche quando vorrebbero.
Così funziona la vita: un continuo lasciare, un continuo prendere.
Un lasciarsi e un riprendersi incessante.
Pure quando le forze mancano e il cuore trema.
Tu lasci.
Ma lasciare non è la stessa cosa di dimenticare.
È solo un altro modo di vivere.

E tu vivi per lasciare qualcosa di te.

“Lasciar andare non significa non interessarsi,
ma smettere di credere di aver potere al posto degli altri.
Lasciar andare non significa fregarsene,
ma lasciare che l’esperienza sia consigliera, non le parole.
Lasciar andare non è vittimismo,
ma la profonda certezza che spesso gli effetti non dipendono da noi.
Lasciar andare non corrisponde ad una critica,
ma ad un atto di estrema fiducia.
Lasciar andare non è imporre nuove catene,
ma permettere alla libertà di ognuno di esprimersi.
Lasciar andare non è ancorarsi al passato,
ma vivere pienamente un nuovo futuro.
Lasciar andare non è un atto egoistico,
ma è il coraggio di scoprire il nuovo che si svela di fronte a noi.
Lasciare andare non è dominio e controllo,
ma un atto di fede perché la vita si sveli.
Lasciar andare non è cedere ai fardelli della vita,
ma credere che siamo nati per uno scopo elevato.
Lasciar andare non è soffrire,
ma permettere alla gioia di abitare in noi.
Lasciar andare non è di domani,
ma è di un oggi che aspetta di essere vissuto.
Lasciar andare… libera, purifica, migliora… lasciare andare… è accogliere la gioia.”

Nulla è per caso di Stephen Littleword