Basti tu. Giorno settantasei

Giorno Settantasei, basti

bastiMi piace quando è notte: il buio scende sulle case e sulle persone, copre tutto. Lascia scoperta solo una parte, quella che non puoi nascondere perché non ti obbedisce. Lei è libera e vola. Le parole, i pensieri, loro non hanno catene. Sono liberi di andare, sono liberi di arrivare dove tu non vuoi.
Dove non vuoi.
Sono liberi di liberarti. Lasciali fare.

È lì che mi immagino: di fianco a te, quando viene a trovarci il silenzio. Basterebbe uno sguardo per capirci, per sentirci a casa. Solo uno.
Basteresti tu a questa mia vita svuotata, ai giorni che non sanno finire, ai miei occhi che non trovano pace. Basteresti tu a far tornare il sereno, a far smettere di piovere, a mandar via le nuvole.
Basteresti tu al mio sorriso. A farmi guarire.

Basterebbe scegliere: rimanere o andare. E la verità è che è più difficile aspettare perché scappare ci protegge dal dolore, ma non ci restituisce la serenità. La verità è che la vita ci spaventa, le scelte lo fanno! La verità è che essere amati ci rende forti, ma amare ci rende coraggiosi.
Non puoi decidere di vivere senza la ragione, il cuore guarirà. Tutti lo sanno: le ferite si chiudono sempre e, quando lo fanno, non potrai più vedere cosa c’è rimasto dentro.
Capiterà sempre di incontrare persone indimenticabili e di non trovare alcuna cura.

Sei per me malattia e cura_

“L’unica ossessione che vogliono tutti: l'”amore”. Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l’amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due. Quella ragazza era un corpo estraneo introdotto nella tua interezza. E per un anno e mezzo tu hai lottato per incorporarlo. Ma non sarai mai intero finché non l’avrai espulso. O te ne sbarazzi o lo incorpori con un’autodistorsione. Ed è quello che hai fatto e che ti ha ridotto alla disperazione.”

L’animale morente di Philip Roth