In compagnia della Luna. Giorno ventidue

Giorno ventidue, inno alla luna

lunaLa Luna mi sorride e io chiudo gli occhi serena.
Sveglia alle sette. Ultimo giorno di lezioni della settimana.
Un weekend che ti aspetta a braccia aperte, ansiose di stringerti in un abbraccio soffocante.
Tu fatichi anche solo a muovere un muscolo del tuo corpo, quello più piccolo.
Odio i fine settimana da quando ne ho memoria.
Troppo tempo per riflettere e troppe poche persone con le quali condividere i tuoi pensieri, anche un po’ paranoici.
Le ore scorrono lente, sembrano quasi fermarsi…
E tu lasci che passino.
Aspetti che il Sole sorga e poi tramonti. Che porti via quella luce accecante che non lascia spazio alle incertezze.
È il momento più atteso: la stella luminosa lascia il suo posto a un astro più discreto. Alla Signora Luna.
Che meraviglia!
Lei, torreggiante in mezzo a un cielo nero.
Altezzosa. Superba. Silenziosa.
Scruta i tuoi pensieri e asciuga le tue lacrime.
Senza che tu dica niente. Senza che tu proferisca parola.
È una compagna fedele e discreta.
La compagna perfetta a cui affidare i tuoi segreti.
Ti senti protetta sotto il suo sguardo vigile. Incoraggiata dalla sua luce, fredda. Statica.
Alle volte talmente pungente che quasi ti si congela il sangue.
L’intensità di quella luce ha il potere di controllare i battiti del tuo cuore.
A ogni velocità corrisponde la potenza di ogni tuo cambiamento.

Durante gli ultimi mesi ne hai dovuti affrontare tanti.
E ognuno aveva un sapore diverso.
La Luna ha fatto la conoscenza di tutti. È stata la tua fidata testimone.
Sai fin troppo bene che la vita di stravolgimenti non è sazia mai – non sarebbe vita!.
Per questo ti prepari ad affrontarne di nuovi, consapevole che alcuni avranno un peso maggiore di altri.
Ma non t’importa.
Ogni cambiamento, bello o brutto che sia, è la prova concreta del fatto che hai vissuto e non ti sei lasciata vivere.

Quindi, respira a pieni polmoni tutti i profumi delle novità e lascia che la vita ti porti con sé.

“Una solitudine pura e una pace profonda.
Le cose migliori che la luna possa offrire agli uomini.”
Haruki Murakam