Siamo come la neve. Giorno settatunto

Giorno Settantuno, come la neve

Siamo come la neve, noi due. Cadiamo, ci raffreddiamo, ci sciogliamo fino a scomparire. Poi torniamo.
Io non so andarmene da te.
Bisogna anche saper continuare, andare avanti. Bisogna saper tornare. Negli stessi luoghi, dalle stesse persone. Là, dove tutto ha avuto inizio e dove qualcosa ha sempre una nuova fine. Là, dove tutto si trasforma anche se resta uguale. Là, dove il mondo continua nonostante te.
Io ci sono tornata per sentirmi a casa, per sentirmi al sicuro. Ci torno per lasciarmi stare, per tornare a sentirmi. Torno per tornare da me.

Ci sono strade che non sanno finire; altre che portano sempre da te.
Ho puntato i piedi, una volta. Ho cercato di fermare la terra, di spegnere il sole. Ho provato a rubare lo splendore della luna. E mi sono chiesta perché dopo una discesa c’è sempre una salita, lunga. Perché una curva interrompe un rettilineo. Mi sono domandata perché continui a girare anche quando il giro sulla giostra è finito.

Io non voglio scendere. Non voglio smettere. Non voglio rinunciare.
La vita è strana: un giorno ti piomba addosso come una valanga di neve e il giorno dopo si scioglie senza lasciare traccia. Come fa la soffice neve a pesare così tanto? Come fai tu a essere così presente se non ti ho?Ho visto la neve. Ho visto te.
Era tutto bianco, quieto. Gli occhi facevano male perché non riuscivano a trovare la fine, un orizzonte. Adesso fanno male allo stesso modo: una fine per noi due non c’è. Ho distribuito quel candore luccicante tra i miei giorni e ne ho diluito l’intensità.

Ma crei dipendenza.

La neve arriva poi svanisce. Prima e dopo il niente. Lascia solo il freddo.
Ma tutto quello che conta alla fine è ciò che resta. Lontano o vicino, dentro o fuori. Il tempo è un arbitro: lui cammina da solo. Io voglio camminare con te.

Perciò fai strada,
io ti seguo_

“Ci sono due specie di persone.
Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono.
E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita.
Ci sono gli attori.
E ci sono i funamboli.
[…]
E si amarono l’un l’altro
Sospesi su un filo
Di neve.”

“Neve” di Maxence Fermine