La via del ritorno. Giorno diciannove

Giorno Diciannove, via!

viaHo sempre pensato che contare i giorni dilati il tempo invece che accorciarlo.
Ma mettere una X al giorno appena iniziato è la prima azione che compio al mattino.
Quei piccoli segni rossi sul foglio immacolato sono una visione meravigliosa.
Oggi è stata una giornata impegnativa che, finalmente, sta giungendo al termine.
È andato tutto per il meglio.
Per la prima volta da quando vivo qui la dea bendata sembra sorridermi.
Un sorriso luminoso. Sarà un sorriso sincero?
Non so. Per adesso mi basta e lo accetto di buon grado.
Anche il Sole ha deciso di regalarmi il suo calore. Mi sono sentita un po’ a casa.
I miei cattivi pensieri si sono completamente sciolti e hanno lasciato spazio a un grammo di positività.
Sarà che la Pasqua si sta avvicinando, o meglio, che il ritorno a casa è più imminente.
È un vuoto che mi sarà davvero difficile colmare.
Più stai lontano, più lo spazio da riempire si espande.
E tu sei ben consapevole che sei circondata da uno spazio enorme.
Ma devi abituarti. Così parti in esplorazione.
Zaino in spalle e coraggio nel cuore.
Alla fine del viaggio avrai almeno stabilito i tuoi limiti.
Quali sono. Di che natura.
E via! Ti lascia andare trasportata da un nuovo vento che soffia forte, ma non ti scompone.

Non ti scomponi.

“Rosso è il fuoco nel camino,
sotto al tetto un letto aspetta;
ma non son stanchi i nostri piedi,
voltato l’angolo incontrar potremmo
d’improvviso un albero oppure un grosso sasso,
che nessuno oltre a noi ha visto.
Alberi e fiori, fogli e fuscelli,
fateli passare! Fateli passare!
Sotto al nostro cielo colli e ruscelli
passeranno oltre! Passeranno oltre!
Voltato l’angolo forse ci aspetta
un ignoto portale o una strada stretta;
se purtroppo oggi tirar oltre dobbiamo,
può darsi che domani questa strada facciamo,
prendendo sentieri nascosti
che portano alla Luna o al Sole.
[…]
Dietro è la casa, davanti a noi il mondo,
e mille son le vie che attendon, sullo sfondo
di ombre, vespri e notti, il brillar delle stelle.
Davanti allor la casa, e dietro a noi il mondo,
tornar potremo a casa con passo infin giocondo.
Ombre e crepuscolo, nuvole e foschia
sbiadiranno via! Sbiadiranno via! […]”

tratto da “Il Signore degli Anelli” di John Ronald Reuel Tolkien