Di’ qualcosa. Giorno sessantatré

Giorno Sessantatré, di’ qualcosa

qualcosaC’è uno spazio bianco nei miei giorni.
È un brandello di cuore. Un ritaglio di parete della mia stanza. La prima pagina del mio diario.
Rimane vuoto. Nudo. In attesa di essere riempito.
Cerco di riempirlo ogni giorno, ma sempre immagino qualcosa di diverso. È come trovarsi a teatro senza sapere quale sarà lo spettacolo che daranno. Un po’ come la vita che non ti mostra mai i suoi piani, che non scioglie mai i tuoi dubbi, che ti regala e poi ti toglie.
Tutto d’un fiato. E tu resti sospesa.
È una tela incompleta: non riesco mai a unire tutti quei tratti e vedere che disegno si cela dietro di loro.
Dove quei punti portano, cosa mi nascondono. Chi.
È un rebus che non so risolvere.
Sei tu. Sono io.
Con tutti i nostri limiti, le nostre paure. Con la voglia di scappare e poi tornare indietro. Sempre lì: dove sai di sentirti al riparo dai colpi bassi della sorte; dove sai di poter essere te stessa.
Io ci sono tornata in quel posto.
E voglio trovarci te.

Ma qualche volta quello spazio bianco si trasforma nel riflesso del mio viso e quasi non mi riconosco.
C’è un mondo dietro quella tenda che riesco solo a scorgere e mai a vedere! Qualcosa che non vuole apparire o che non voglio sapere.
È diventato il mio sfizio preferito. La mia casta lavagna anche lei sta aspettando il tuo tocco.
L’unico modo che ho per trovare il mio posto nel mondo. L’altra metà della Luna.. per toccare quello che ancora non so e che non mi è dato sapere.
Potrebbe essere il modo per calcolare gli effetti e le possibili conseguenze. Cancellare quello che non mi piace e ricominciare da capo.
Un nuovo disegno. Una nuova storia.
Ma la vita reale è un’altra cosa e non importa quale risposta riceverai, quando la riceverai. Non importa se ti piacerà o meno: quella sarà l’unica risposta che ti verrà data e dovrai fartela bastare.

Il mondo si scopre così. Una persona si conosce così. Con occhi sempre diversi.
In quello spazio bianco puoi disegnarci il tuo mondo, scriverci la tua storia, puoi parlare di te, farti scoprire.
Puoi fingere e difenderti o essere e arrenderti.

Allora inizia.
Voglio scoprire il finale. Dove mi porterai.
Io sono pronta_

“Say something, I’m giving up on you
I’ll be the one, if you want me to
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you
And I am feeling so small
It was over my head
I know nothing at all
And I will stumble and fall
I’m still learning to love
Just starting to crawl
Say something, I’m giving up on you
I’m sorry that I couldn’t get to you
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you
And I will swallow my pride
You’re the one that I love
And I’m saying goodbye
Say something, I’m giving up on you
And I’m sorry that I couldn’t get to you
And anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you
Say something, I’m giving up on you
Say something…”

“Say something” di A Great Big World feat. Christina Aguilera