Quello che resta di me. Giorno ottantatré

Giorno Ottantratré, dopo la Morte cosa resta?

morte

Che poi, se ci fai attenzione, pensare in prospettiva è un’attività che ti porta via solo un sacco di energia. Sprechi ore a immaginare e a pianificare il tuo futuro, ma poi sono sufficienti una manciata di secondi per mandare tutti i tuoi progetti in frantumi.
E alla fine cosa resta? Cosa resta di loro? Cosa resta di te?
Un cofanetto stracolmo di carte sudate e una musica che non riesci ad ascoltare quasi più.
È un giradischi stonato, ormai, la tua vita. Una disarmonica armonia. E non c’è modo di far riprenderle il suo corso.
Lei è partita e tu sei rimasta ad abitare una casa vuota e buia.

Quand’è che si diventa grandi? Me lo chiedo da un po’.
Ho compiuto 27 anni da un mese esatto, eppure non mi sento grande. Sono ancorata a uno scoglio che non posso lasciare. Quando ci ho provato, ho scoperto che l’acqua era troppo fredda e il vento troppo forte. E sono rimasta.
Come si diventa grandi? Non è un fattore anagrafico.
Pochi mesi fa, mi sono ritrovata a essere la persona più grande in una stanza ricolma di gente adulta. Era l’ultima cosa che avrei voluto essere.

Ci sono eventi, nella vita, che ci cambiano per sempre e a essi non c’è riparo.

La Morte è uno di questi: una cosa della Vita, che appartiene alla Vita e non puoi scansarla. Devi imparare a fare la sua conoscenza poco alla volta, accettando il fatto che essa nasce con te, e dopo di te continua. Per questo, non può farti più paura del futuro che è imprevedibile. In fin dei conti, per una mente ben organizzata, la morte non è che una nuova, grande avventura. Quindi, per buona pace tua, non ti resta che accettarla. E così fai. Ogni giorno della tua vita. Ogni mattina e ogni sera. E ne sei consapevole, ma non puoi essere pronta. Quindi succede che un bel pomeriggio di fine estate la incontri e non la riconosci. Non ne riconosci i suoni, i volti, gli odori. Non ne riconosci il Dolore, quello Unico e Solo. Ma nei giorni successivi, si fa coraggio, e finalmente si presenta.

Il suo mese preferito è Settembre, a quanto pare. A settembre dell’anno appena trascorso ha voluto salutarmi di nuovo. Questa volta di notte. Forse ha avuto vergogna di farsi vedere. Ma io l’ho vista, eccome! L’ho sentita, eccome! Anche se ha cercato di non svegliarmi… Ha cercato di essere gentile, ma questa è una caratteristica che non può appartenerle.

Ché il cuore, dopo che l’hai conosciuta, ti si spezza in petto per sempre e il respiro non ti torna più.
Ti svegli la notte con la luce negli occhi per poi realizzare che quella luce è solo un sogno e i tuoi occhi non si accederanno più. Ti giri per strada e sorridi a visi sconosciuti e quando riprendi il cammino ti accorgi di aver sorriso a un ricordo.
Quel giorno in cui la Morte ha bussato alla tua porta, ha portato via qualcuno e ti ha lasciato qualcosa: la nostalgia. E lei ti accompagnerà in ogni dove.

Come si fa a recuperare chi non c’è più?

Beh, questo non lo so e non penso potrà mai accadere. Ma so cosa significa vedere spegnersi una persona di giorno in giorno. Puoi decidere di sentirti sola, dopo che la Morte ti ha fatto visita. Sappi, però, che è una scelta che si allontana dalla realtà oggettiva perché l’interazione è condizione della vita stessa. Puoi decidere di sentirti sola e in compagnia di te stessa e sola in compagnia degli altri.
Qualsiasi sia la scelta, tu senti! perché tu sei viva! Anche se vivi con la Morte nel cuore. Ché fare la sua conoscenza ti ha cambiata per sempre, ma non puoi darle più potere di quanto già non ne abbia. Il peggio è di chi resta. Lo sai, lo abbiamo sempre detto con molta serenità.

Quindi decidi: per chi resta, vuoi essere vittima o carnefice?

Così ti ritrovi a raccogliere pezzi di cuori, di anime. Ti ritrovi davanti a uno specchio a provare le espressioni; quelle che riescono a far dire “sembra che tutto stia tornando al suo posto”.
Ma quel posto non c’è più. E neanche tu sei la stessa si prima.
Vedi, ho provato mille specchi e in tutti ho trovato una sola verità: chi ti ama capisce quando menti.

Quando nel corridoio della Vita si presenta la Morte, non esistono uscite d’emergenza.
Devi rassegnarti al Dolore.
Ché le persone hanno una fine. Ma il loro Amore, quello no_

La perfezione è fuori dalla portata del genere umano, al di là della portata della magia. In ogni momento splendente di felicità è quella goccia di veleno: la consapevolezza che il dolore verrà di nuovo. Siate onesti con le persone che amate, mostrate il vostro dolore. Soffrire è umano come respirare.

Harry Potter e la maledizione dell’erede, J. K. Rowling