Torna. Giorno cinquantanove

Giorno Cinquantanove, torna

tornaDicono che i silenzi parlino.
Il tuo sta urlando. Sta battendo le mani contro un vetro, scalciando contro un portone che rimane chiuso.
Chissà se un giorno si riaprirà… mi manca il fiato al solo pensiero, ma non posso farci niente.
Sono in trappola. L’ho costruita io.
Da sola. Su misura per me.
Ritorna!
Perché il mondo non gira più, il giorno non arriva, la notte non passa mai.
Perché non ho risposte da dare, domande da fare. Ho il nulla se tu non ci sei.
Torna perché la tua assenza paralizza. Spaventa. Fa male.
Tanto. Troppo.
Torna!
Perché non voglio il tuo fantasma a farmi compagnia.
Perché il dolore non diminuisce, ma aumenta e il tempo non si ferma ad aspettarci, ma io aspetterò sempre te.
E torna perché non ci siamo mai toccati, ma il tuo calore mi bastava e arrivava forte.
Torna perché non voglio vivere di ricordi. La gente non lo sa, ma i ricordi sbiadiscono.
E dopo di loro sbiadiremo noi, sbiadirò io.
Torna perché non posso dimenticare. Non posso farlo io e non puoi farlo tu.

Torna perché te lo sto chiedendo
Dovrebbe bastare
Mi manchi

“È una stronzata l’idea che l’amore e l’amicizia siano cose diverse. Non è così. Sono solo variazioni dello stesso sentimento. Variazioni dello stesso desiderio di essere vicini.
L’amicizia è amore tanto quanto ogni altra forma di affetto. E come ogni amore, è difficile, ingannevole e confusa. Ma nel momento in cui due ginocchia si toccano, non c’è nient’altro che si possa desiderare.
È un’assoluta menzogna dire che c’è una sola persona con cui starai per il resto della vita. Se sei fortunato – e se ti metti davvero d’impegno – ce ne sarà sempre più di una.”
tratto da No kiss list di Rachel Cohn e David Levithan